martedì 4 dicembre 2012

Il mio glasso glasso Natale con Csaba, principessa aliena

Sta arrivando il Natale: la casa si colora di rosso, i viali si illuminano di lucine stellate e Bruno Vespa presenta il suo nuovo libro a Sky TG24. 

Personalmente io il Natale lo stimo molto, mi piace proprio e pure quelle cene e pranzi con tutti i parenti... mi piacciono proprio, non come molte persone che appena sentono parlare di Natale dicono subito “che noia, che calorie...” No! A me il Natale garba parecchio. Mi piace vedere Frankestein Junior a tarda notte, mi piacciono le canzoni di Natale, le nocelle tostate e mi piace assai fare l'albero. Soprattutto mi piace curare personalmente la creazione di addobbi che poi la gente quando li vede dice “Ma perché? Ma quando? Ma come? Bello però.”

Detto ciò, potete immaginare la mia grande curiosità quando ho scoperto che, da sabato 1 dicembre, Real Time avrebbe trasmesso il nuovo programma “Natale con Csaba” che però pochi giorni dopo è diventato “Merry Christmas con Csaba”. Non saprei dirvi il perché di questo repentino cambiamento di titolo, forse avranno pensato che usando l'inglese Csaba sarebbe risultato un nome meno strano.

Dalla pubblicità avevo inteso che la trasmissione avrebbe parlato di addobbi faidatè, ghirlande e decorazioni anche per le gambe dei tavolini e lo scarico del wc. E invece no. Si parla di burro. 
La trasmissione comincia con Csaba, vestita e acconciata come la donnina della zuppa Campbell, che addobba un albero con una dozzina di minorenni che scopriremo poi essere in realtà i suoi 4 figli biondi e svizzeri, che rispondono a tutto con: “Sì mamma”.

Csaba inizia a dirci di quanto dicembre sia un mese speciale, pieno di cose da fare: “la casa da decorare, le ricette speciali da scegliere, gli amici, la famiglia. Arriva anche un po' di sana agitazione.” 
Sorride Csaba, mentre addobba l'albero con movimenti lenti e aggraziati, ma siccome è posseduta dallo spirito del Natale urge assolutamente che vada in cucina a preparare un menù speciale per la merenda dei bambini che sono troppo magri. Per cui li lascia indisturbati a scalare la vetta di un albero di due metri per appendere le decorazioni mancanti.

Ed ecco che Csaba, con la sua gonna rotante, arriva in cucina, si infila il grembiale (perché così lo chiamavano le donne dell'epoca sua) e ci fissa con aria di sfida. Poi, di nuovo, ci torna a parlare di ansia: “In cucina ho due regole, calma e organizzazione. Perché basta seguire un ordine preciso nella realizzazione delle ricette per arrivare in fondo e senza ansia.” Vabbè, sarà stremata da tutti questi figli, ho pensato. E poi continua: “Quando devo cucinare più di un piatto mi piace prepararmi una scaletta.” Interessante, penso, ora delineerà per iscritto uno schema come quelli che io di solito mi figuro mentalmente, tipo: “mentre aspetto che il forno si scaldi faccio questo, mentre ho quello in forno faccio quest'altro...” invece no. La sua scaletta consiste nello scrivere sulla lavagna le tre cose che ha deciso di preparare. Ché dovesse fare che se le dimentica. Per cui procede e scrive:
1 – biscotti
2 – cupcakes
3 – pane
Quindi riguarda un attimo la lista appena scritta per ricordarsi cosa deve fare, prima di condurci per mano in questo fantastico viaggio nel colesterolo.

Ella impasta come se stesse danzando al ritmo di un valzer, con un sorriso da teddy bear senza labbro superiore e occhi simili a quelli dei personaggi del video di Black Hole Sun dei Soundgarden. Inoltre, non so come mai, ma quando parla sembra che abbia appena finito di mangiare una caramella mou e che si stia ancora gustando un po' di quel mou che le è rimasto attaccato sui denti. Fateci caso.

Csaba fa cose un po' strane, tipo pesare le uova. Lei non dice che servono due uova, lei dice che ne servono 90 grammi e siccome dice anche che con le uova tocca essere precisissimi, con un cucchiaino si mette a togliere 10 grammi di chiara di troppo. E perché di chiara e non di rosso? Mi domando...
Ma andiamo avanti. Mentre assapora la sua caramella mou immaginaria, ella spezzetta con gusto panetti e panetti di burro per realizzare quei biscotti a forma di pupazzetti che di lì a poco chiamerà “i miei bambini”, non paga di tutti quelli che già ha dillà in salotto.

Finalmente arriva il momento dei cupcake, per la preparazione dei quali si avvarrà della collaborazione di due tra i suoi innumerevoli figli, Dodo e Giaki, addetti a rispondere “si mamma” e al leccaggio dei cucchiai.
Fatto anche questo, procede con la preparazione di una glassa dal peso specifico maggiore del casatiello, a base di burro, cioccolato bianco e mascarpone. Da questo momento in poi si parlerà molto di glassa, che lei ama spalmare un po' ovunque, probabilmente anche sul viso come maschera di bellezza.

Poi Csaba allestisce la “zona merenda” e ci consiglia dove meglio sistemarla con coperte, cuscini e peluche. Certo, davanti al camino sarebbe l'ideale, ma se proprio non ce l'hai fa lo stesso. L'importante è che i bambini possano allegramente giocare e mangiare al contempo, sbriciolando diligentemente nel salotto buono. Essi, teneri, calmi e sorridenti, sono tutti ben seduti a terra con un animaletto ciascuno. Nessuno che dice “cacca!”, nessuno che grida a gran voce “Nintendo DS! Xbox! TV!”, nessuno che fa la spia o si lamenta di violenze o vessazioni subite. A questo punto lamammachelavora, se ancora non lo ha fatto, esce frettolosamente di casa per acquistare un bazooka al fine di usarlo contro il televisore.

Intanto Csaba, sempre più posseduta dallo spirito del Natale, deve tornare in cucina. Infatti “i bambini stanno giocando tranquilli” (un esempio di ossimoro simile a “ghiaccio bollente”) e lei può dedicarsi alla realizzazione di una pietanza che mai nella vita ho così tanto desiderato non mangiare. Trattasi di un pane a base di farina, zucchero, lievito, latte, uova, scorza di agrumi, mandorle, uvetta, mirtilli e, che te lo dico a fa, burro, “perfetto per la merenda dei bambini, ma anche per la colazione dei grandi". Certamente lo sarà, sopratutto se poi devi tornare a dormire, visto che esso all'interno nasconde anche un bel dirigibile di marzapane da 175 grammi, “una fantastica sorpresa al momento di tagliare le fette”.

Il pane è pronto e a questo punto Csaba può dedicarsi alla decorazione dei cupcakes per la merenda dei prossimi giorni, ma nel farlo emette un gemito di dissenso ed esclama “che disastro!” quando un po' di glassa cade sul tavolo.
A questo punto lamammachelavora esce frettolosamente di casa per acquistare una granata al fine di lanciarla su quel che resta del televisore.

Sembra che Csaba abbia ormai finito, ma dato che i bambini, i quali credo siano stati precedentemente sedati con un anestetico per cavalli, stanno ancora contando i peli dei peluche, lei glasserà anche i biscotti. E siccome ormai è posseduta anche dallo spirito della glassa, pure il pane con sorpresa sarà glassato e tutto ciò mica con la stessa unica glassa, ma sempre con glasse diverse, si intende. Poi porta il pane ai bambini, che sono ancora seduti lì dove li avevamo lasciati con i loro orsetti e coniglietti a vedere che begli occhietti e boccucce hanno quei begli animaletti.

Finalmente Csaba si siede in poltrona per godersi un po' di meritato relax e dedicarsi alla scrittura del suo diario. A questo punto lamammachelavora esce frettolosamente di casa dicendo che va a comprare le sigarette per poi non tornare mai più. Csaba invece comincia a "mettere su carta questa giornata meravigliosa". La scrittura del diario è un po' come la famosa scaletta che si era appuntata prima di cominciare... ci si aspetta chissà quale dritta, chissà quale poesia e poi il tutto si riduce a una lista. Perché giustamente prima devi ricordarti cosa devi fare e poi devi ricordarti cosa hai fatto. Però nella seconda lista l'aggiunta di alcuni aggettivi regala al tutto un sapore da temino di terza elementare, infatti Csaba, sempre traboccante di grazia, scrive: "Oggi ho fatto i biscotti per l'albero, le cupcakes con la glassa colorata e il pane morbido di Natale." The End e titoli di coda. Finisce proprio così. 

La metà del tempo che ci ho messo per scrivere questo post l'ho impiegata per ricontrollare più e più volte di aver scritto Csaba e non Casba. Buon nervoso a tutti.

Ti piacque? Ricevi gli aggiornamenti di TELEmiqp