lunedì 18 luglio 2011

DALLA SPADA NELLA ROCCIA AL CALCARE NELLA DOCCIA

 C'era una volta la spada nella roccia, oggi invece c'è un pentolone magico incrostato che necessita di essere pulito e per chi riuscirà a riportarlo agli antichi splendori c'è un trono in palio. Prodi cavalieri si prodigano nell'impresa prodigiosa ma tutti falliscono miseramente e, sotto l'enorme pressione dell'arduo compito, crollano psicologicamente e si adirano oltremodo scagliando con veemenza contro il muro i loro flaconi di inetti detergenti. Ma eccolo arrivare, l'immagine è quella del cavaliere dalla rifulgente armatura in sella al suo bianco destriero che fiero sventola la sua criniera. Egli entra trionfante nel castello e sfodera Excalibur! Cioè no volevo dire Cif, sfodera il Cif. Ed eccolo che con poche ed abili mosse lo vediamo trionfare su ogni sozzura e riportare a nuova vita il prezioso e antico pentolone, incurante delle ossidazioni, delle muffe e di ogni cosiderazione sulle problematiche relative ai moderni concetti di restauro e conservazione. Il cavaliere, gasato dal suo successo, si esibisce in una dimostrazione di pulizia marziale che stordisce i presenti e igienizza il castello, prima di essere finalmente incoronato... Regina. Ah! Ebbene sì! Proprio una donna è l'artefice di cotanto lindore, che rivoluzione!
E loro, uomini incapaci che in questa sfida hanno dimostrato tutta la loro innegabile inferiorità, è bene che mai più si avvicinino a un prodotto per pulire e, visto che non sono nemmeno in grado di sceglierli, che siano banditi anche da tutti i supermercati del regno! E che mai più osino prendere in mano uno straccio o una spugnetta, quella della strofinatura è una nobile arte che non si improvvisa e richiede anni di pratica e allenamanto, loro non sono degni di esercitarla. Solo lei, la donna, è stata l'unica e sola capace di trionfare su germi, batteri e incrostazioni. Essa ha dimostrato la sua superiorità combattendo ad armi pari con gli uomini e si è così conquistata una corona di bigodini e uno scettro con setole sintetiche che nessuno potrà mai toglierle. Essa solo avrà il diritto di pulire e di regnare incontrastata su fuochi, piastrelle e sanitari. Loro, gli uomini, non sanno farlo, non possono, non devono! Tienlo bene a mente, bella bambina che con gli occhioni sgranati guardi questo mini cartone animato ambientato in un passato remoto che racconta il futuro dei tuoi sogni. Ed anche tu bel bambino rimembra, quando sarai grande lascia che la donna sia la sola padrona del suo regno e non osare mai provare a toglierle questo primato. Tu lavorerai con sudore e salverai il mondo grazie al potere della tua busta paga e lei partorirà con dolore e farà l'acqua frizzante grazie ad un aggeggio comprato da qualche parte.


Premetto che la mia non è mai stata un'indole particolarmente femminista e che a me cucinare rende felice e spesso pulire e riordinare mi rilassa persino; ma c'è anche da dire che entrambe le cose le faccio per non mangiare cartone e per non vivere in una caotica discarica e il fatto che mi vengano a raccontare che questo status quo ha avuto origine in un mondo in cui le donne erano prodi cavalieri proprio al pari degli uomini finchè una di loro, ostinata e competitiva, non ha deciso di trionfare sull'altro sesso nella sfida del pentolone conquistandosi la carica di Regina della Casa, praticamente equivale a dire che siamo 'na manica de sceme.

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venerdì 15 luglio 2011

Mamma son tanto felice... perchè fai l'acqua frizzante

La mia è una famiglia davvero speciale: mio padre è Superman ed ogni giorno salva il mondo grazie al potere della sua busta paga, mia sorella è una spia della CIA e je piace tanto chiacchierà e mia mamma fa l'acqua frizzante. Però bisogna essere onesti, mentre mio padre e mia sorella qualche qualità ce l'hanno (l'uno la fretta, l'altra il non sapersi tenere un cecio in bocca), mia mamma l'acqua frizzante la fa grazie ad un aggeggio che ha comprato non so dove. Quando la guardo sorrido perchè penso a quell'arpia di mia sorella e mi dico: “Parla quanto te pare al tuo beneamato telefono, tanto in un futuro non troppo lontano, quando agli amici tuoi gli avrai fatto due orecchie così, ti ritroverai pure te a fare l'idrolitina."


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mercoledì 13 luglio 2011

LA VISIONE È CONSIGLIATA AD UN PUBBLICO STRANIERO

Tanto per concludere il discorso... Esiste qualcosa di più orritante (che non è un errore ma proprio la crasi di due parole) dello spot Vivident Blast 2011 in onda a tutte le ore su tutti i canali d'Italia? Certo che esiste. È quello che va in onda su tutti i canali del resto del mondo. Amo questo paese, a volte la censura è davvero un'ottima cosa. Ecco a voi la versione originale e non epurata dalle ingerenze della Chiesa dello spot. Vomitate con cautela.



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mercoledì 6 luglio 2011

Un creativo si è fatto una canna e c'è chi grida al miracolo



Mi scuso in anticipo, ma oggi mi vedo costretta ad utilizzare una serie di maleparole, cosa che in genere non amo fare, a puro scopo esplicativo.

Esiste, nel mondo dei creativi della comunicazione, una ben collaudata tecnica per valutare l'efficacia o meno di un messaggio pubblicitario. È la famosa tecnica del “mecojoni” e dello “sticazzi” (mi scuso ancora.) Ecco come funziona: si ripete ad alta voce il messaggio della campagna che si sta elaborando, se in conclusione di esso viene spontaneo esclamare “mecojoni!” allora vuol dire che il messaggio funziona; se invece, altrettanto naturalmente, la conclusione di gran lunga migliore risulta essere uno “sticazzi...”, allora significa che il messaggio in questione non è poi così interessante. Si badi bene che lo “sticazzi” va inteso nel senso romano del termine e cioè come un “e chi se ne frega. Tutto ciò mi scivola addosso come se mi fossi deterso di olii a mo' di un atleta dell'antica grecia!” e non nel senso milanese in cui “sticazzi” viene invece più spesso adoperato proprio come il nostro “mecojoni”. Detto ciò facciamo un esempio pratico:
Volkswagen. Das Auto.” - “Mecojoni!”;
Gran Soleil. Delizia il palato, favorisce la digestione.” - “Eh sticazzi!” 

Questa premessa era d'obbligo dal momento che sento il bisogno di denigrare uno spot che ogni qualvolta che si conclude mi strappa dai pensieri naturalmente e senza sforzo un grande, sonoro ed enorme “sticazzi”, frammisto a un vago senso di indignazione ed odio nei confronti del genere umano.
 
Eppure ho scoperto con enorme sdegno, incredulità e amarezza, che tale spot pare invece essere acclamato da una coro di “mecojoni”. Lo confermano la sua presenza tra i video più visti di YouTube, il 3° posto come video più condiviso su Facebook nel mese di giugno e le 41.664 persone a cui piace la pagina “Sono una marionetta IA IA OHHH!”.

Smettiamo per un momento di chiederci chi sono quelli che votano Berlusconi e cerchiamo invece di capire perchè esistono persone che osannano questo spot ed asseriscono di non riuscire a smettere di ridere quando lo vedono. 
 
Sto parlando dell'ultima pubblicità della famosa marca di gomme il cui nome richiama alla mente la grande vitalità degli organi addetti alla masticazione che abbiamo infissi nelle mascelle. Cercando in rete notizie e opinioni a riguardo, ho trovato un larghissimo e preoccupante abuso della parola “geniale”, ma fortunatamente anche un assai frequente uso del termine “orrendo". Personalmente il contenuto dello spot è per me spiacevole quasi quanto il ripieno del confettto. Così come spiacevole è leggere gli entusiastici commenti su YouTube e sulla pagina di Facebook, da far venire i brividi.

Si, come no, vabbè, il nonsense e la comicità demenziale, che sappiamo bene cosa sono e che mi sembra altamente offensivo mettermi a spiegare, ma francamente io qui vedo molto di demenziale e nulla, ma proprio nulla di comico. A chi dice che in giro c'è di molto peggio, vorrei rispondere che il molto che c'è di peggio non ha però la velleità di apparire “fico”, “fuori dagli schemi” o “di rottura” come questo chiaramente vorrebbe. C'è poi chi dice “almeno è originale, diverso dal solito!” e a questi potrei rspondere con fiumi di parole e valanghe di link, ma mi limiterò a questi due:
 

C'è poi persino qualcuno secondo cui addiruttura questo spot 
“è riuscito a sovvertire il flusso dinamico virale, spostando l’ideavirus dalla TV alla rete (...) Lo spot non strappa più che un sorriso ad una prima impressione. Se invece ci fermiamo ad analizzarne lo script, ci accorgiamo che c’è un meme virale, di tipo testuale. La locuzione “C’è una cosa che devo dirti. Non sono… Sono… ha un connotato virale che sta nella sua facilità di reinterpretazione e personalizzazione immediata da parte degli utenti, che hanno infatti creato una pagina fan davvero molto fortunata, alimentata tuttora in modo autonomo dagli utenti. Questo spot è forse il miglior esempio di contenuto virale made-in-tv degli ultimi tempi. Tutti in pratica si prodigano a “rivelare qualcosa di sé”, o a trovare battute più o meno riuscite.”1
 
Ideavirus... Flusso dinamico virale... Raggio fotonico.... A me sembra un caro vecchio e semplicissimo tormentone (tra i più stupidi degli ultimi 150 anni oltreutto). Il fatto che poi oggi esista Facebook non fa che offrirgli un canale in più per diffondersi e frantumarceli a dovere. 
 
La triste verità è che, tra Raffaella Carrà che annuncia i risultati delle analisi del sangue nello show del colesterolo e le goccioline danzanti ururusarara, c'è una puntata di Cico e Paco che probabilmente i regazzetti tra gli oltre 40.000 iscritti alla pagina non hanno nemmeno mai visto in vita loro. La verità è che siamo talmente assuefatti alla Ferilli di “beatochiseofà il sofà” che vediamo un'idea (sia pure riciclata e peggiorata) e la scambiamo per genio puro. Certo che quando si combatte contro “Brava Giovanna” è facile far parlare di sé con un uomo con le tette e una marionetta che enuncia sé stessa ragliando sulle note di “nella vecchia fattoria”. Vi piace vincere facile eh? È proprio vero: il sonno della ragione genera mostri e noi stiamo diventando mostruosamente stupidi e sempre più facilmente accontentabili. Si, certo, lo so bene, l'importante è che se ne parli. Allora complimenti vivissimi ai creativi e all'azienda, non discuto il loro successo. Inorridisco però constatando che il target sia quello dei giovanissimi e che, ahimè, basti uno spot come questo per centrarlo in pieno.
1 http://www.ilovegreen.it/viral-marketing-2/case-study-vivident-blast-le-marionette-e-il-virus-della-replicabilita/


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