giovedì 14 ottobre 2010

La polvere non dura perché esistono le donne

Dopo Leroy Merlin torno a parlare di come alcune pubblicità riescano davvero a mostrare il nostro lato migliore rendendoci orgogliose di essere donne e grate per avere accanto a noi degli uomini tanto intelligenti, autonomi e utili come quelli ivi rappresentati. Nel caso di Leroy Merlin avevamo analizzato l'odioso compiacimento di quelle donne che trattano i loro fidanzati come ipodotati bamboli di pezza, facili da manovrare con poche abili mosse e la totale inutilità e assenza di capacità di reagire di questi ultimi.
Ora invece vorrei esaminare l'ultima pubblicità del nostro amatissimo Swiffer, il rivoluzionario sistema di pulizia che ha cambiato le nostre vite catapultandoci nel fantastico mondo delle leggi dell'elettrostatica. Sì, perché senza swiffer sarebbe davvero un mondo difficile. Abbiamo raggiunto la consapevolezza che prima del suo avvento la polvere la spostavamo soltanto, mentre adesso la catturiamo, il che equivale a dire che se prima potevi spostarla dal pavimento alla paletta e poi nel cestino, utilizzando solo due strumenti che compravi una volta e duravano anni, adesso devi comprare una pezza che poi dovrai buttare nel cestino con tutta la polvere che le si è aggrappata e poi ricomprarla e poi ributtarla e così via per l'eternità...
Dunque è vero che con l'avvento del nuovo secolo la voce “catturapolvere” è entrata di diritto nel foglio excel delle spese mensili delle famiglie italiane, ma è anche vero che certamente stiamo parlando di una di quelle invenzioni dalle quali non si torna più indietro, come il telecomando, i lines seta ultra e il formato mp3. Guardando il nuovo spot ho notato come, nonostante qui i ruoli uomo-donna siano praticamente invertiti rispetto alle nauseanti gag di Leroy Merlin, il fastidio che si genera in me sia quasi lo stesso medesimo.
Una bella ragazza è distesa sul divano in un momento di tranquillo relax. D'un tratto suonano alla porta ed ecco che il suo gentile e intelligente uomo si rende utile andando ad aprire lui per non rompere l'idillio di lei, che comprensibilmente starà guardando Uomini e Donne. Ma chi è che suona alla porta? Un problema! E non un problema qualunque, ma un enorme, grigio, lercio ammasso di polvere. E lui che fa? Lui non vuole nemmeno sentire che vuole questo essere immondo (che magari si è solo perso e ha bisogno di fare una telefonata), si volta verso di lei con aria rassegnata ma per niente dispiaciuta e con un certo sadico piacere negli occhi le dice: “Amore, è per te”. Come a dire “io non posso proprio fare nulla per questo signore, tesoro mio, perché di colpo ho dimenticato tutto il vocabolario e l'uso della sintassi, per cui mi vedo costretto a chiederti di alzarti dal divano a sentire che vuole prima ancora che io lo saluti. E poi, parliamoci chiaro, quello della polvere è un tuo problema, sei tu che non la vuoi e ci combatti ogni giorno, io potrei conviverci tranquillamente per cui è meglio che non mi intrometta. Inoltre fra poco ho la conference call con l'Amministatore Delegato. Sei tu l'addetta alle mansioni di basso profilo”. Lei si alza immediatamente, visibilmente scocciata. Ma mica per l'inettitudine, la svogliatezza e l'alterigia del marito. Macchè! Per l'invadenza della polvere, ovviamente, che non fa che spostarsi da una casa all'altra con la sua valigia da nomade scroccona.
A questo punto mi sorge spontaneo un suggerimento per il signor Procter e il signor Gamble: potremmo essere un po' più diretti e cambiare il claim del prodotto “La polvere non dura perché swiffer la cattura” con “La polvere non dura perché esistono le donne” che dite?



Ti piacque? Ricevi gli aggiornamenti di TELEmiqp