venerdì 21 ottobre 2011

Pausa caffè? No grazie, preferisco un intervallo.

Nel mondo reale le persone, nel corso della loro giornata lavorativa, usano prendersi ogni tanto una piccola pausa per allentare la tensione e svagarsi un po', magari vanno a farsi un caffè o a fumarsi una sigaretta. Nel mondo della pubblicità invece vanno a cambiarsi lo slip. Nello spot Intervallo Velo due donne lavorano alacremente alla creazione di una nuova collezione fashion, quando finalmente una delle due esclama un risolutivo e compiaciuto “Voilat!” seguito da un altrettanto risolutivo e compiaciuto “Vado a cambiarmi lo slip.” 
 
Mi sembra giusto scaricare un po' di stress con un sano e rilassante cambio di mutande, ma la domanda è: “Dove risiede la necessità di comunicare ai propri colleghi tale intenzione?”
Un po' di pudore? Un pizzico di vergogna nel valutare che gli altri magari potrebbero interpretare questa pratica come un'abitudine connessa a un qualche strano particolare problema fisiologico? 
Ma è evidente che in questo atelier non si pongono troppe domande, vista anche l'inspiegabile e incuriosita domanda dell'ingenua collega bionda: “E il vantaggio?”
Tale domanda infatti rende nota a tutti la scarsa attenzione della donna verso una questione da cui trae origine la stessa etimologia della parola “mutanda”, che indica appunto un qualcosa che va cambiato sovente. Subito dopo questo dubbio diventa certezza, allorchè la mora risponde con tono di rivelazione: “Lo slip fresco per tutto il giorno, tutti i giorni.” e di nuovo la bionda si tradisce senza far mistero alcuno del suo stupore ribattendo: “Tutti i giorni???”

A questo punto probabilmente la bionda si rende conto che qualcuno potrebbe pensar male di lei e adduce una scusa non molto plausibile: “Ma io ho la pelle molto delicata..”
Ed ecco che l'altra controbatte: “Intervallo è sicuro sulla pelle!”

È stato qui che mi si è accesa una lampadina e ho capito tutto. 
 
Si trattava solo di una subdola macchinazione da parte della mora per rendere edotta la bionda sulle normali e giuste pratiche igieniche del mondo civile. Come quando si regala un bagnoschiuma a una persona che riteniamo non si lavi abbastanza. Il tutto si conclude con la bionda che ha recepito il messaggio e con sguardo di intesa comunica alla sua mentore l'acquisita pratica corretta, mentre l'altra, soddisfatta e sollevata, si congratula con sé stessa per la macchinazione riuscita.
Alla luce di questa spiegazione lo spot assume tutto un altro senso, così come assumono senso gli sguardi e le parole della mora che con il suo fare suadente e fintamente spontaneo è riuscita a portare la collega sulla retta via, abile manipolatrice.


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martedì 11 ottobre 2011

LE DIMENSIONI (del font) SONO IMPORTANTI

Finalmente una comunicazione che ci riporta tutti alla realtà senza mezzi termini. Tutte queste stupende, bellissime e magrissime fotomodelle, attrici, veline, nuotatrici, ministre, consiglieri comunali... e noi a chiederci “ma ce lo avranno il mocciolo loro? O Dio le ha create senza? E qualche caccolina tra le dita dei piedi? Sapranno dell'esistenza del cerume? Conoscono la forfora? Vabbè la cellulite no. Quella no, magari no... Ma andranno al bagno come noi? Suderanno?" Elisabetta Canalis è la testimonial di questa campagna volta a farci sentire tutte delle vere donne proprio come lei, che è una donna vera esattamente come noi e a quanto pare ne va molto fiera. Tutto questo è encomiabile (seppur dovuto ad un troppo piccolo “for”).

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