martedì 9 novembre 2010

The Walking Dead S.1 Ep. 2. Morti che camminano VS vivi che corrono.

"FUGGI DA ATLANTA, NON PER ATLANTA MA PER GLI ATLANTICI"

Il gruppetto di gente accampata alle porte della città sta svolgendo le sue mansioni quotidiane: c'è chi aggiusta un motore senza attrezzi né pezzi di ricambio, chi sta di vedetta e chi va a funghi. Chi va a funghi è Lori, la moglie del protagonista. Lori si addentra nei boschi con il suo bel cestino rosso e qui, nella folta vegetazione, il fruscio del fogliame e i battiti di ali di un volatile creano momenti di forte tensione con lei che si voltà di là e si gira di qua, mentre le inquadrature dal basso ci mostrano repentinamente le foglie di qua, le fronde di là e le fratte di su, riportandoci per un istante agli indimenticabili momenti dei sussurri nella giungla dell'isola. La verità è che la donna si sta preoccupando per niente. Infatti ha un appuntamento con il suo nuovo compagno di disavventure, nonché migliore amico e stimato collega di suo marito, per stare un po' in intimità. Lui pensa che una tale cornice e il clima rilassato e sereno che c'è in questo momento della loro vita siano l'ideale per un bello scherzetto. Così le piomba addosso tappandole la bocca e lei, dopo un principio di infarto, si toglie la catenina che porta al collo in memoria del marito per avere un rapporto fisico con Shane dimenticandosi completamente dei funghi, sia di quelli che si mangiano che di quelli che si attaccano.

Nel frattempo ad Atlanta la voce nel carro armato dà a Rick le coordinate GPS sulla direzione in cui correre una volta che sarà uscito dal mezzo. E così, dopo uno slalom tra gli zombie e una decina di pallottole in testa, Rick si incontra nel luogo stabilito con un nuovo asiatico amico che si chiama Glenn, un po' Miles, un po' ragazzino cinese dei Goonies. Tramite walkie talkie Glenn chiede aiuto a due alleati che, avvolti fino alla testa di tuta nera e nastro adesivo, escono da una porticina per prendere a mazzate in testa alcuni zombie e consentire a Rick e Glenn di penetrare all'interno del centro commerciale in cui il gruppo si è rifugiato (Romero insegna). Che poi, diciamoci la verità, è un po' il sogno segreto di tutti, passare qualche giorno in un centro commerciale per abbuffarsi al supermercato, provarsi tanti vestiti e dormire in un letto in vetrina come fa Heather Parisi in Grandi Magazzini.

Dopo un'iniziale incomprensione, in cui una tipa si presenta a Rick puntandogli una pistola in testa e accusandolo di aver fatto troppo casino e di aver attirato irrimediabilmente l'attenzione degli zombie, il nostro protagonista fa la conoscenza degli altri componenti del gruppo, i quali non sono altro che alcuni membri dell'accampamento alle porte della città in cui risiedono, ovviamente all'insaputa di Rick, anche sua moglie, suo figlio e il suo miglior amico e stimato collega.
L'occasione per fare di Rick la guida spirituale della combriccola si presenta ben presto. Infatti lo spocchioso gradasso del gruppo si diverte a sparare dal tetto in testa agli zombie, che oramai circondano l'edificio, e siccome un ciccionetto di colore gli dà dell'idiota ne deriva un brutto diverbio razziale e un sacco di botte che si risolvono con l'intervento di Rick che ammanetta lo spocchioso gradasso a un tubo di ferro arruginito della circonferenza di un cannolicchio (il che mi fa pensare che costui non resterà lì per sempre). Nel fare ciò il vicesceriffo tiene un bel discorsetto sul fatto che è necessario restare uniti e collaborativi e che proprio non serve un mettitore di zizzania, citando, mi spiace ripetermi ma è proprio così, la celebre filosofia Lostiana del “live together or die alone”.

Dopo aver seguito il consiglio dell'ex impiegata all'ufficio del catasto (non c'è niente da ridere, è proprio così!) il gruppo lascia sul tetto l'ammanettato e si reca nei locali sottostanti alla ricerca di un accesso diretto alle fogne che secondo l'impiegata sarebbe caratteristico in quel tipo di edifici. Ovviamente lo trovano e ovviamente, mentre due di loro si calano per verificare dove conduca, sempre detestando ripetermi ma non potendo farne a meno, tutto mi riporta alla discesa nella Stazione Cigno dalla botola di Lost. Di sotto però non ci sono che topi ed essendoci topi c'è anche uno zombie che se li mangia, fortunatamente dietro una grata chiusa che conduce alla vera e proprio rete fognaria.

I due tornano dagli altri ad escogitare un nuovo sistema per riuscire a fuggire dalla città e ritornare al campo base con i viveri prelevati al supermarket, che poi è il vero motivo del loro viaggio di affari ad Atlanta. E qui si presenta un'altra occasione per consolidare il nuovo status di guida dell'ultimo arrivato Rick, il quale ha un'idea davvero geniale: "Gli zombie ci riconoscono dai rumori e dall'odore, perché loro puzzano di cadavere e noi no. Puzzeremo che accoreremo e ci muoveremo con calma fra di loro nel tentativo di raggiungere il deposito di camion che si vede dal tetto."
Così il gruppetto si rivolge al cadavere di zombie più vicino e se lo porta dentro, qui Rick preleva il portafogli dalle tasche della vittima e indice un minuto di raccoglimento per leggere quale fosse il nome di questo zombie da vivo, quanti anni avesse e da dove venisse (la stessa cosa che accade in Lost quando decidono di seppellire le vittime dello schianto aereo e di dire due parole su ognuno prendendo spunto dai documenti, dalle foto e dal contenuto dei loro bagagli. Di nuovo Lost.)
Terminato il funerale, comincia la festa e così i nostri, vestiti da bidelli, cominciano a prendere a colpi di accetta quel povero corpo tra versi di schifo, rumori nauseabondi di spappolii e qualcuno che giustamente vomita. E pensare che poco prima, per uscire un attimo a dare due mazzate in testa a quattro zombie, si erano avvolti interamente nella felpa e nel nastro adesivo, mentre adesso maneggiano la poltiglia ottenuta raccomandandosi semplicemente di non farla entrare in contatto con la pelle e gli occhi, protetti soltanto da un grembiule e dei guanti di gomma da massaia...
Tritato finemente il tutto, il gruppo aiuta Rick e Glenn a spalmarsi di frattaglie e a sistemarsi pezzi di intestino intorno al collo a mò di sciarpetta vintage. In questo modo, non solo danno un senso alla volontà di donare gli organi del pover'uomo (volontà ironicamente ricordata poco prima insieme ai suoi dati anagrafici), ma danno un senso anche al titolo originale dell'episodio che in effetti è “Guts” che significa appunto budella, interiora ma anche fegato nel senso di coraggio e al quale in Italia, invece di tradurlo con un semplicissimo “Fegato” appunto, hanno preferito incomprensibilmente il titolo di “Una via d'uscita”. Bah.

Spalmati di melma i due escono dall'edificio e, camminando come zombie tra gli zombie ossia lenti, sbilenchi e maleodoranti, riescono a raggiungere il deposito di automezzi con i mortiviventi oramai alle calcagna, visto che nel frattempo è sopraggiunta la pioggia a lavare via un po' di melma e un po' di puzza. Fortuna vuole che i due trovino subito l'armadietto contente le varie chiavi, nonchè il camion corrispondente alla chiave che hanno preso loro che, grazie al cielo, ha pure la benzina. Subito dopo si fermano per strada e prendono in prestito una macchina qualsiasi che Rick accende con i cavetti (ma non poteva dirlo prima che sapeva accendere le macchine con i cavetti?) in modo che Glenn possa guidarla per distrarre gli zombie con inchiodate e sgommamenti, mentre l'altro tenta di raggiungere indisturbato il centro commerciale per prelevare il resto del gruppo. Resto del gruppo che nel frattempo sta scendendo in fretta e furia dal tetto, fregandosene del tipo ammanettato che urla e strepita di non abbandonarlo muovendo a compassione il ciccionetto di colore che, tornando indietro a liberare colui che lo aveva insultato e picchiato, inciampa nella cassetta degli attrezzi e si lascia sfuggire la chiave delle manette che centra perfettamente, manco fosse Tiger Woods, il buchino di un comignolo lì presente. E allora quello ricomincia a insultarlo e il ciccionetto scappa via dicendo che non è colpa sua, ma deve andare sennò gli altri lasciano lì pure lui. Solo che andando via è nuovamente mosso dalle urla dell'energumeno e allora decide di chiuderlo fuori mettendo il lucchetto alla porta che conduce al tetto. Non mi è chiaro se il ciccionetto chiuda la porta per evitare che eventuali zombie possano raggiungere l'ammanettato o se voglia invece chiudere fuori l'ammanettato stesso per paura che possa un giorno liberarsi, rincorrerlo e gonfiarlo di botte nuovamente.

Conclusione: il ciccionetto e il resto del gruppo salgono sul camion con gli zombie dietro dietro che nel frattempo sono riusciti a penetrare nell'edificio spaccando una vetrina con una pietra (dunque anche loro così stupidi non sono); Glenn fugge anche lui dalla città sgommando come un matto con la sua macchina rubata perché oramai ci ha preso gusto; l'energumeno ammanettato aspetta di “die alone” sul tetto, visto che non è stato in grado di “live together”, ma per quanto riguarda quest'ultimo qualcosa mi dice che inciampando nella scatola degli attrezzi il ciccionetto abbia avvicinato all'amanettato il seghetto con il quale forse riuscirà a liberarsi da quel tubo cannolicchio e magari a tornare al campo base portando con sè vendetta, atrocità, terremoto e tragedia, ira di Dio, laco di sancue ecc ecc.

Siamo giunti alla fine del secondo episodio e il protagonista che, vorrei ricordare, ha una granata inutilizzata nella tasca dei pantaloni, non ha ancora chiesto nulla su eziologia del fenomeno, giorno, mese, anno o qualunque altro tipo di informazione egli possa ottenere da una qualunque persona che non abbia passato l'ultimo periodo in coma.

La produzione ha confermato una seconda serie di 13 puntate. Paura eh?

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