giovedì 29 settembre 2011

VERY IMPORTANT PAROLE

 La parola Usata denuncia la sua esclusione dal testo dell'ultimo spot Oral-b.
"La mia assenza rischia di creare un grosso equivoco e non intendo stare zitta!" ha dichiarato la parola, che pare sia stata depennata all'ultimo momento per ragioni di cronometraggio.
"Ero lì bella tranquilla tra il pronome Quella e la preposizione articolata Dai, quell'inetto di uno speaker non riusciva a stare nei 30 secondi, bisognava sacrificare qualcuno e chi decidono di fare fuori? Me! Eppure c'erano altre parole molto meno importanti e la cui assenza non si sarebbe nemmeno notata. Per esempio quella lì, che qui è pure fuori luogo, Esclusiva o lo scontato e ormai noto Elettrico, magari entrambi visto che non sono che due superflui aggettivi. Tutto ciò è inaccettabile. Non posso credere di essere stata trattata come un aggettivo cui si può rinunciare e non voglio nemmeno pensare di essere stata confusa con la mia ominima, Usata, che spesso si accompagna a parole come Macchina e cose così. Lei sì che è un aggettivo, ma io sono un participio passato e discendo da un verbo transitivo! Sono stanca dei raccomandati, di tutte queste "buone parole" infilate qua e là dove capita. E sono stufa dell'ignoranza che abbonda in questo campo. Stavolta reagirò."
La parola ha infine annunciato la sua intenzione di prendere presto contatti con l'associazione nazionale dei dentisti dal momento che la sua esclusione dallo spot ha provocato la conseguente definizione degli stessi come di una categoria di testina".

Ecco lo spot incriminato




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lunedì 26 settembre 2011

LE METAMORFOSI DI OLIVIO

Lo scorso carnevale Oliviero Toscani si recava in un negozo di cinesi in cerca di alcune brutte teste di animali per la campagna Almo Nature (ne ho parlato qui, leggete e comprendetene tutti). 

Ecco come si svolsero i fatti: 
 
Cinese: “Ecco pellei teste di animali: tolo, pecola, polco, gallo....”

Toscani: “No guardi, queste non vanno bene, a me servono delle teste di animali domestici, capito? Cani, gatti...”

Cinese: “Ah, capito capito. Ma pel animali domestici non ho teste. Solo maschele. Maschele bellissime. Con queste fai bellissime foto.” 
 
Toscani: “No, le maschere no... mamma mia quanto sono cheap, che orrore. Vabbè ormai l'idea è venduta. Ok mi hai convinto.” 
 
Cinese: “Signol Olivielo, plendi anche queste teste di tolo, pecola, polco e gallo... Bellissime!”

Toscani: “Ma no! Quelle no, non mi servono... Che ci faccio?” 
 
Cinese: “Altla foto?” 
 
E fu così che nacque la nuova campanga Relish per la collezione autunno-inverno 2011: 4 corpi nudi, muscolosi e di due o tre colori diversi che toccano un po' una ragazza, con un vestito che per non dire che è brutto dirò che non mi piace, dando vita ad un'immagine provocatoria che visto che non si capisce bene cosa voglia effettivamente pubblicizzare allora forse mi sa che è tipo un acquisto sbagliato al negozio dei cinesi. 
 
Dice il comunicato stampa che annuncia l'uscita della campagna: “Questa immagine è dedicata a tutte quelle donne che pensano che gli uomini sono degli animali!”
A me sembra che questo marchio voglia invece rivolgersi a quelle donne che passano le loro giornate escogitando il miglior modo per agghindarsi in una guisa tale da far imporcilire gli uomini, per poi bearsene tra sé e sé.


A parte questo, guardando iersera passando per strada l'onnipresente affissione pensavo: “Non è possibile. Lo ha fatto di nuovo. Come hanno potuto permetterglielo il nuovo cliente, il vecchio cliente e la sua coscienza interiore?”
Incredibile ma vero. La campagna è realizzata da Oliviero Toscani che a distanza di pochi mesi ci rifila, oltre all'ormai obsoleto approccio provocatorio gratuito e scollegato dal prodotto, lo stesso atteggiamento, lo stesso effetto, le stesse luci, la stessa composizione, le stesse facce di cartapesta su corpi nudi e lo stesso concetto (siamo come gli animali) più o meno così com'è traslandolo dal cibo per i cani ai vestiti da donna. Rimaniamo in attesa del detersivo per il cesso (c'è sempre Anitra wc). Ah scusate, è cambiato lo sfondo, questo sì. Operazione senza eguali, quella appena compiuta, che sfida il copyright di sé stesso, il vecchio e il nuovo cliente e l'intelligenza dei consumatori (o forse dovrei dire consuma tori, vista tutta questa ossessione per le bestie). 
 
Come non pensare a quegli attempati titolari di agenzie che ciclicamente ripropongono le loro “idee” obbligando i loro copy e art a renderle delle proposte creative? Ricordo un mio vecchio capo che amava trastullarsi con +, -, positivo, negativo, less is more e tutti i suoi derivati e un altro vecchio capo che ogni tre mesi ritirava fuori l'idea di un visual con un maialino-salvadanaio gonfiabile. Quest'ultimo soleva anche ripetere che la creatività dura al massimo 15 anni e mi sa che aveva proprio ragione. Tutta la mia solidarietà e compassione a coloro che lavorano alacremente cercando di far quadrare questi cerchi alla testa. Vi prego, se qualcuno tra voi ha avuto simili esperienze, di scriverlo nei commenti a questo post in modo che possiate ricevere la vostra dose di pietà. 

Per concludere, visto che nell'altro post consigliavo a Toscani di stare calmo, in questo decido di assecondare la sua passione suggerendogli di stare manzo, augurandogli al contempo di essere presto ingaggiato da Chanteclair il gallo del pulito, dal pennello cinghiale o da una ditta di arrosticini di pecora abbruzzesi, in modo da poter realizzare altre due o tre campagne con le suddette teste e ammortizzare così del tutto la spesa dal cinese.

*per completezza aggiungo la precedente e discussa campagna di Relish realizzata dall'agenzia F&P Friends, che mi sembra confermare la mia interpretazione sul tipo di donna che questo brand intende invogliare.



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martedì 20 settembre 2011

DOVE, INDOVE, 'NDO.

Dove ha sempre puntato sul potere immedesimante di una schietta normalità vera e sincera: fianchi larghi, taglie umane, un pizzico di cellulite e rughe q.b. La ragazza dell'ultimo spot è una semplice e bella ragazza qualunque, così come semplice e bella è la sua dizione, verace e popolare. Non critico la scelta e la ragazza mi è anche simpatica, ma devo ammettere che ogni volta che vedo questo spot non posso non pensare a Manzoni che si lega un masso alla caviglia con i panni lavati in Arno e si toglie la vita gettandosi nel suddetto fiume e ad Alberto Manzi, storico presentatore della mitica trasmissione Non è mai troppo tardi, che spacca a testate l'ardesia della sua lavagna. 
 
- Io sono un'inszegnante di danZa moderna e quindi brobrio per questo sto a contatto con molte perszonee. Con il lavoro che faccio a sudare sudo, mi devo mantenere fresca e pulida tutto il giorno. Mi piasce il deodorante Dove ah eh eh. Lo metto e poi sono sigura che comunque mi gobre tutta la giornada. La pelle è morbida e idradata. Eh proprio metto il deodorante la mattina e poi “Ciao” non ci penszo più! -



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