giovedì 4 ottobre 2012

Sono Porci Questi Romani

Ieri camminavo per la via e ad un certo punto ho incontrato la rabbia. Aveva capelli piastrati, sguardo materno e le sue inconfondibili guance da pupazzo da ventriloquo. Una faccia da quella cosa che spesso fa provincia, ma che in questo caso fa addirittura Regione.
La prima cosa che ho pensato è stata: “ma si può?” 
La seconda è stata: “No, ma si può?”
Poi un pensiero diverso si è manifestato tra questi tutti uguali: Swiffer. 
Immediatamente dopo, un altro: hai bisogno di uno bravo che ti guarisca da questa ridicola ossessione per lo Swiffer.
Ma il fatto è: voi conoscete macellai vegeteriani? O deputati che si abbassano lo stipendio? Ognuno, giustamente, cura i propri interessi. E allora perché a una che si chiama Polverini è consentito venirci a parlare di pulizia? 

Ed è qui che entra in ballo lo Swiffer: per una volta potrebbe dare un messaggio serio e positivo con una Renata miniaturizzata che corre tra le fughe del pavimento. La vittima dello spot sarebbe dunque, ancora una volta, una donna (così non perdiamo di mira il target e siamo tutti contenti) e lo slogan non subirebbe particolari variazioni, La Polverini non dura perchè Swiffer la cattura. Sarebbe un successo di critica e pubblico. E poi azioni di guerrilla con gente armata di Swiffer sotto al Consiglio regionale. 

Gli ho voluto proprio male a quel manifesto e ho provato livore e costernazione per la nostra condizione di impotenti cittadini, che sul manifesto possiamo disegnarci i baffi o altre cose oscene, strapparli o dargli fuoco, senza comunque riuscire mai a sfuggire al terribile destino che ci costringerà, fino alla fine dei giorni, a vedere per le strade questa ed altre facce, i loro occhi mentirosi e le loro fantasiose dichiarazioni. 
 
Concludo con questo filmato che ben sinstetizza tutta la questione della pulizia, della presa in quel post e del terribile incubo che stiamo vivendo:





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